Particolare attenzione è stata posta all'inserimento del fabbricato nel territorio, soprattutto in relazione alla notevole dimensione volumetrica dell'edificio contenitore di macchine e alla particolare tessitura del paesaggio. L'altezza dei fabbricati ( 30 metri nel caso del corpo maggiore ) non consentiva soluzioni di mitigazione attraverso strutture naturali di schermatura, opere di movimenti di terra o inserimento di nuova vegetazione. L'unica via possibile individuata è stata quindi quella di uniformare e dare ordine alle diverse parti dell'impianto con un manufatto che, inserendole tutte all'interno di un unico volume, costituisse di per sé, con la sua nettezza e purezza geometrica, un nuovo elemento di costruzione del paesaggio.
Si è tenuto conto delle molteplici esigenze di protezione, aerazione, accessibilità delle tante ed enormi macchine dell'impianto, cercando di tradurre i grandi volumi necessari, in coperture e involucri che ispirassero leggerezza a dispetto della mole.
Una griglia strutturale di ampie dimensioni, pilastrature e travature in forma reticolare e pelli metalliche in alluminio, ondulate, corrugate e incise da grandi aperture orizzontali costituiscono i caratteri principali di questa architettura industriale, una sorta di grande velario lucente, segnato dalla ricorrente orizzontalità delle ondulazioni, dallo scavo delle grigliature o dalla più o meno intensa trasparenza delle reti
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