The building, located in the district of S.Miniato, is part of the system of university equipments that constitute one of the focal points of the development of this area. The residence hall is located in one of the last few voids left in the neighborhood, surrounded by a strongly structured urban area. The building is accessible through three different entries. The downstream side, with the new canteen, opens onto the public green space and the pedestrian spine of the neighborhood. The aim of the design was to provide two hundred students a house that could meet individual and collective needs and expectations, and that could offer them the space that best supports their activities. The building consists of two main volumes: the first is a three storey linear block and the second is a six storey fan-shaped building. The two internal courtyards (one elliptical with trees and the other circular and paved) are the focus around which common areas and paths are developed.
La progressione di questi punti segna un percorso a quote diverse che favorisce la scoperta dell'edificio e della sua architettura. Una lettura per sequenze, animata via via da piccole sorprese, nuovi fuochi di attenzione, frammenti di un paesaggio architettonico multiforme che, proprio in virtù della molteplicità della sua narrazione, cerca di sfuggire alle trappole degli stili e delle mode.
L'obiettivo della progettazione è stato, in fondo, semplice: fornire a duecento studenti una casa che potesse corrispondere, nel migliore dei modi, a bisogni ed aspettative sia individuali che collettivi e offrisse lo spazio più adeguato e congeniale alle loro azioni e attività.
Un atteggiamento apparentemente modesto, che ha richiesto però il mantenimento di una rotta solidamente ancorata alla concretezza della vita sociale che si svilupperà in questi spazi e la cui intensità sarà determinante per dare senso e valore alle forme dell'architettura.
Il pieno dei due volumi principali, quello a tre piani e l'altro di sei, conformato a ventaglio, sono articolati attorno a due corti interne di geometria diversa: una ellittica, l'altra circolare.
Gli spazi comuni e i percorsi distributivi sono aperti verso queste corti, a creare un luogo centripeto e raccolto. Continui varchi e trasparenze favoriscono la relazione con le altre parti interne e con l'esterno. Il verde degli alberi e il cielo, ritagliato dalla forma delle corti, reintroducono la natura all'interno del costruito. Il sole, attraverso le pareti vetrate, colpisce le porte policrome e accende le pareti di riflessi colorati. Sono gli unici essenziali ornamenti di un'architettura, per il resto, orgogliosamente povera. La copertura ondulata, che protegge senza chiudere, è una dichiarazione di leggerezza; un drappo metallico mosso da un vento irreale, senza movimento.
La sintassi di questa architettura è racchiusa e leggibile nella concatenazione di spazi che si offrono a percezioni asimmetriche, a continui scarti tra trasparenze e opacità, dilatazioni e chiusure, luoghi di quiete e accumuli di energia.
Lo spazio può essere, vuole qui essere, un continuo traguardo; nel senso letterale di spingere lo sguardo e l'osservazione al di là dei limiti del luogo occupato; una tensione a percepire la realtà che si trova al di là dell'orizzonte, negli altri luoghi. Un continuo gioco di specchi che rinvia le immagini della vita che si libera all'interno e di quella, inquadrata in brani e sequenze, colta all'esterno, nei luoghi del quartiere.
A prima vista, qualcuno potrebbe pensare di trovarsi davanti ad una costruzione bizzarra: si tratta, al contrario, di un edificio di essenziale e dichiarata semplicità, lontano da qualsiasi prodezza "high tech".
Di più. E' un edificio economico, pieno di vincoli imposti e insuperabili, il primo dei quali è proprio quello di corrispondere agli standards di costo dell'edilizia pubblica sovvenzionata. Il che lo rende, data la funzione assai più complessa di quella meramente residenziale privata, un edificio di modestissimo costo.
Ciò ha indubbiamente reso relativamente complessi la gestione e il controllo della progettazione e del cantiere, ma ha costituito anche un vincolo positivo e benefico, imponendo una condotta di rigore e sobrietà, e una vigile attenzione al mantenimento di un costante rapporto tra il massimo livello delle prestazioni e il minimo costo della realizzazione.
Costruire un edificio complesso, costretti dagli obblighi della essenzialità e della parsimonia aumenta in notevole misura le fatiche della progettazione e del controllo, ma aggiunge al lavoro una componente etica che ripaga ampiamente delle possibili rinunce. Tanto più se, come in questo caso, si tratta di un opera realizzata con risorse pubbliche.